"Io, allievo di Papa Francesco"

TERAMO – "Ho riconosciuto lo stesso uomo buono che a 9 anni mi parlava di Dio". Così Marcelo Ruata, titolare del Ristorante Argentino di via Conte Contin ricorda Papa Francesco, il "suo" papa perchè argentino come lui, ma più di tutto il suo maestro di vita visto che il pontefice neo eletto è statto il suo insegnante di religione a Buonos Aires, al collegio El Salvador dove il ristoratore teramano ha studiato dal 1961 al 1971. "Ero solo un bambino quando Papa Bergoglio ci avvicinava al Signore, e alla fede, eppure oggi in quell’uomo buono rivedo lo stesso volto di tanti anni fa, aveva negli occhi la stessa Grazia di Dio che vedo adesso. Ma d’altronde il suo carisma, il suo tratto di uomo mite, umile, è lo stesso che riconosco nei tanti preti gesuiti che si sono alternati in quel collegio. Oggi ho 57 anni, i miei genitori erano originari di Chieti ma io sono tornato in Italia 6 anni fa. E’ passato del tempo, ma Papa Francesco lo ricordo come se fosse ieri". Che emozione ha provato nel sentire il suo nome alla guida della Chiesa? "Una gioia immensa, una commozione inaspettata per me e la mia compagna, anche lei argentina figlia di abruzzesi. Ho fatto il tifo per lui nel precedente conclave che poi scelse Benedetto XVI, e ricordo che rimasi deluso. Questa volta data la sua età non ci speravo più". Pensa che papa francesco possa incidere sulla situazione poltica argentina, che ricadute può avere la figura di un papa per i popolo argentino? "Papa Bergoglio è lontano dalle idee della nostra presidente, Cristina de Kirchner, le cui politiche sono più assimilabili a quelle di Fidel Castro. Ad ogni modo io non credo che papa Francesco voglia incidere o meno sull’Argentina. Io credo che per la sua stoffa la sua idea è quella di cambiare il mondo"